La sinagoga di Trieste
La sinagoga di Trieste, inaugurata nel 1912 e situata in piazza Virgilio Giotti, è considerata tra i maggiori edifici di culto ebraici in Europa, seconda per dimensione solo al Tempio di Budapest, a testimonianza dell'importanza economica, culturale e sociale delle Comunità Ebraiche in seno all'Impero Austro-Ungarico (Asburgico).
La chiesa di San Spiridione Taumaturgo a Trieste
Opera dell'architetto Carlo Maciachini (1869), sorge a Trieste nel luogo della preesistente chiesa di San Spiridione del 1753. Il complesso architettonico, posto nel borgo Teresiano nei pressi del canal Grande, riflette un gusto bizantino e si caratterizza per una cupola più alta dei quattro campanili, per le calotte emisferiche azzurre e per le ampie decorazioni a mosaico che abbelliscono le pareti esterne. Ornano la facciata nove grandi statue opera dello scultore milanese Emilio Bisi (1850-1920).
La chiesa di San Nicolò e della Santissima Trinità
La chiesa di San Nicolò e della Santissima Trinità, meglio nota come San Nicolò dei Greci, è un edificio di culto della comunità greco-ortodossa situata a Trieste. Costruita tra il 1784 e il 1787, la facciata della chiesa fu ridisegnata nel 1819-1820 dall'architetto Matteo Pertsch in stile neoclassico. La chiesa si trova in Riva III Novembre, sul lungomare della città.
Il modello 3d del rimorchiatore Audax
Individuata la necessità di dotare l'Autorità Portuale di Trieste di un mezzo idoneo alle finalità istituzionali prefissate, nel 1953 l'Amministrazione Marittima del Territorio Libero di Trieste incaricò il prestigioso Cantiere Navale di Muggia di costruire una nuova unità con buona tenuta di mare, idonea per traino, soccorso, antincendio. Già nel marzo dell'anno successivo avvenne il varo del rimorchiatore Audax e nell'ottobre dello stesso anno, con a bordo il Comandante del Porto, il rimorchiatore prese il largo per incontrare la flottiglia italiana che si avvicinava al Golfo divenendo la prima unità ad alzare bandiera italiana a Trieste dopo la Seconda guerra mondiale.
Il modello 3d del pontone-gru Ursus
Oltre duemila tonnellate di peso, una gru alta 80 metri e il valore storico ispirano rispetto per questo gigante del mare. La sua sagoma imponente ne fa un simbolo dell'archeologia industriale triestina, perfetto per ricordare alla città il suo destino di porto commerciale. Varato nel 1914, ma ultimato solo nel 1931 a causa dello scoppio della Prima guerra mondiale, nei primi anni di attività l'Ursus fu utilizzato nei cantieri navali per l'imbarco di carichi pesanti sulle navi del porto e per l'esecuzione di lavori marittimi, dimostrandosi in ogni occasione un perfetto connubio tra duttilità e potenza. Nel secondo dopoguerra l'Ursus rimase molto attivo: con la pulizia dei relitti lasciati nel golfo, la rimozione delle reti antisommergibile e la ricostruzione delle banchine, diede un contributo significativo alla ripresa dell'economia portuale triestina. La lunghezza del braccio della gru, unica nel suo genere, garantiva inoltre una certa sicurezza nella rimozione delle mine marittime eredità del conflitto.
Il modello 3d del del Faro della Vittoria
Il Faro della Vittoria è un monumento di particolare interesse storico e ingegneristico della città di Trieste. Fu costruito tra il 15 gennaio 1923 e il 24 maggio 1927 dall'architetto Arduino Berlam per servire sia come faro per la navigazione che come memoriale in onore dei caduti in mare durante la Prima guerra mondiale. Il faro sorge sul “Poggio di Gretta”, a 60 metri sul livello del mare, sulle antiche strutture del forte austriaco Kressich del 1854, una delle più importanti postazioni militari dell'Impero austro-ungarico a Trieste. Si compone di un basamento in pietra, sormontato da una maestosa colonna che sorregge la struttura in bronzo e cristallo al cui interno si trova la lanterna-faro. La statua in bronzo in cima al faro rappresenta una Vittoria Alata che tiene nella mano sinistra una fiaccola e nella destra una colonna d'alloro.